Punta San Pancrazio. Una punta sull’infinito.

Come raggiungere Punta San Pancrazio

Il punto di partenza per raggiungere San Pancrazio è Campagnano, in questa contrada ci si arriva o con un mezzo proprio o con il bus n 8.

Nella piazza c’è la piccola chiesetta e accanto ad essa la stradina che ci porterà a Piano Liguori.

Il cammino è tutto in salita, il sentiero è molto impegnativo e anche per persone ben allenate non è semplice.

Scarpe da trekking e bastoncini aiuteranno molto, indumenti a strati e, da non dimenticare assolutamente, l’acqua.

Iniziamo il cammino, la strada è stretta ma asfaltata, neanche il tempo di partire e già sulla sinistra vedrete il panorama della baia di Carta Romana e del Castello Aragonese, proseguendo fino a punta Campanella.

Prima tappa

Arrivati a Piano Liguori, proseguiamo il cammino attraverso un villaggio abbandonato molto suggestivo e proseguiamo fino ad arrivare al ristorante Piano Liguori che si trova sulla sinistra. In questa zona, i sentieri si intrecciano tra loro, come un groviglio di capelli, stiate attenti perché è facile sbagliare.

Da questo punto in poi la strada è molto in pendenza, è molto pericolso specialmente se il terreno è asciutto, perché è facile scivolare, per questo i bastoncini sono assolutamente necessari!

Ci vuole circa un’ora di cammino tutto in discesa, prendetevela con calma e gustatevi il bel panorama.

Un villaggio fuori dal mondo

Siamo nella parte meridionale dell’isola, nel versante sud-orientale, un’area rurale dove si sente ancora forte il richiamo della natura. Questo entroterra, rappresenta sicuramente una grande rilevazione che l’isola riserva agli escursionisti, la parte antica dell’isola, dove geologicamente parlando tutto è cominciato.

Giunti sul promontorio, percorrete una strada con ai lati una fitta vegetazione. Sporgendovi per guardare in giù scorgerete la baia di San Pancrazio, ancora pochi passi e sarete arrivati alla meta.

E’ emozionante scoprire questo piccolissimo villaggio fuori dal mondo lontano dal tutto, 5 case tutte abbandonate, a testimonianza che qui hanno vissuto famiglie intere, completamente isolate che passavano le loro giornate occupandosi con grande sacrificio della loro terra.

L’ambiente è magico, stupefacente, dominato dalla macchia mediterranea e da una vegetazione florida e lussureggiante, sul terrazzo a strapiombo di una casa, ci si affaccia sulla bellissima baia della Scarrupata, dal belvedere c’è una vista mozzafiato sulla spiaggia sottostante fatta di ciottoli e sui costoni che scendono ripidi sul mare. Fermatevi un attimo e immortalate con uno scatto la bellezza del cuore verde dell’isola, e godete del silenzio che vi circonda.

Una cappella votiva dedicata al santo a testimonianza della fede di questa gente.

Scendendo verso la punta del promontorio di San Pancrazio, costeggiamo terreni coltivati con ortaggi di stagione, un uliveto tutto a terrazze che termina a strapiombo sul mare e vitigni esposti al sole e al vento, terra lavorata ancora oggi con grandi sacrifici, ma che dà prodotti dai profumi e sapori unici.

Il tragitto è stato molto impegnativo, ma una volta arrivati a destinazione, la fatica sembra non esistere, a patto di non pensare al rientro. Qua regna la pace, un’armonia che non si troverà facilmente in nessun altro posto. Il silenzio e la vastità del mare inducono il visitatore a fermarsi per contemplare la bellezza del creato.

L’isola d’Ischia è una continua sorpresa per chi la vuole conoscere davvero.

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