Bosco dei Frassitelli e della Falanga.

Il cuore pulsante dell’isola.

La prima cosa che un turista nota quando giunge sulla nostra isola è questo immenso bosco che scende quasi a valle.

Questo tour è amato tanto dai turisti, specialmente quelli stranieri, che nei periodi meno caldi girano in lungo e largo per la nostra isola.

La partenza è dal Comune di Serrara Fontana, ci si arriva con il bus CS o CD, a seconda di dove alloggiate, oppure in auto.

Livello difficolta, medio alto. Attrezzatura, scarponi, bastoncini o, se non li avete, lungo la strada cercate delle canne e utilizzatele per aiutarvi. E’ consigliabile vestirsi a più strati, acqua e qualche panino, non devono mancare

Scendendo alla fermata di via Pantano si prosegue, verso il cimitero.

Inizia una salita erta, il tratto è asfaltato, attenzione perché è carrabile.

Il primo tratto è abbastanza lungo, prenderete un po’ di respiro, quando giungerete a un piazzale, concedetevi una breve sosta.

Riprendendo il cammino, ci sarà una altra bella salita, ma dopo questa, gli occhi e la mente non avranno niente altro a cui pensare, il panorama è mozzafiato.

Dopo tanta fatica si giunge ai FRASSITELLI, piccolo e fittissimo bosco di Acacie, unico per la sua posizione e per la sua rigogliosa vegetazione.

 

All’ ingresso del bosco sulla destra troverete un bellissimo arco di pietra, è l’accesso per raggiungere la Pietra dell’acqua.

Spostandosi un po’ più giù, vedrete, Il belvedere denominato “SALTO dell’ANGELO“, è il punto in cui potrete ammirare il mare che bagna tutta la costa di Forio ma anche il paesaggio agricolo e soprattutto vinicolo, sottostante. Splendidi costoni a strapiombo, rigogliosa vegetazione, e nel sotto bosco all’ombra di questi secolari alberi, rocce ricoperte di Muschio, Licheni, Finocchi selvatici, Robinie, oltre che origano, menta e l’odorosa ginestra.

Non è inusuale imbattersi in un piccolo gregge di caprette, che pascolano tranquille, ma non sono solo loro a vivere nel bosco, anche il coniglio si è adattato a questo habitat, introdotto nel 1500 come selvaggina per i nobili.

Proseguendo in avanti lungo il bosco, si arriva all’altra bellissima selva La FALANGA, I castagni qui sono i padroni assoluti di questo pezzo di montagna.

In questo posto già sorprendete di suo, troverete delle singolari case rupestri, enormi massi di tufo scavate a mano dai contadini e trasformate in abitazioni, usate nei periodi di raccolta a testimonianza della vita agricola in montagna.

Alcune di esse sono conservate benissimo; si possono osservare all’interno i ganci per legare gli animali, la zona del focolare, e le piccole nicchie ricavate nella pietra dove si poggiavano le candele per illuminare la notte.

Le utilizzavano anche come ricoveri per gli attrezzi o cellai per la conservazione del vino.

Nella Falanga troverete anche palmenti per la pigiatura dell’uva, cisterne per la raccolta dell’acqua piovana, che fanno di questo luogo uno di quei posti raccontati nelle fiabe.

Un’altra curiosità che troverete nel bosco, sono delle fosse scavate nel terreno e rivestite all’interno sempre con pietra locale, in questi enormi buchi, la neve veniva raccolta e fatta ghiacciare dai contadini che ricoprivano le fosse con legame e foglie di castagno, per ritardarne lo scioglimento.

La neve veniva utilizzata in estate, quando ancora non c’erano i frigoriferi. Gli addetti a questa pratica venivano chiamati i “Nevajuoli.

Le ore sono trascorse in fretta, i sensi si sono appagati con tanta bellezza, peccato che è già giunta l’ora di ritornare.

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